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Sistema Montante, i legali: "Le intercettazioni sono inutilizzabili"

Antonello Montante

Le intercettazioni telefoniche e ambientali finite nell'ambito del processo sul cosiddetto "Sistema Montante" sarebbero inutilizzabili. La questione è stata sollevata dagli avvocati dell'ex leader di Confindustria, Carlo Taormina e Giuseppe Panepinto, nel corso del processo, che si celebra in abbreviato in Corte d'Appello nei confronti di cinque imputati nell'aula bunker del carcere di Caltanissetta.

Secondo gli avvocati di Montante, le intercettazioni sarebbero inutilizzabili perchè scaturiscono dall'inchiesta della procura di Caltanissetta, che vede indagato Antonello Montante per concorso esterno in associazione mafiosa. L'ex paladino dell'antimafia fu condannato con l'accusa di associazione finalizzata alla corruzione.

Le intercettazioni poi sarebbero confluite nell'attuale procedimento giudiziario. Altra eccezione sollevata dagli avvocati riguarda la testimonianza resa da Alfonso Cicero, considerato il teste chiave, parte offesa e parte civile. Gli avvocati ritengono che quando nel processo di primo grado Cicero è stato chiamato a testimoniare, doveva essere sentito in qualità di indagato di reato connesso. La difesa di Cicero, rappresentata da Annalisa Petitto, ha chiarito che all'epoca Cicero era indagato per diffamazione, a seguito di una denuncia presentata da Salvatore Iacuzzo, ex direttore generale del Consorzio Asi e in ogni caso per vicende estranee al processo sul "sistema Montante", questione che era già stata evidenziata dal Pm durante il processo di primo grado. Per tale accusa, la procura ha già depositato una richiesta di archiviazione. Anche le dichiarazioni rese dall'ex assessore alle Attività Produttive Marco Venturi sarebbero inutilizzabili. La corte, presieduta da Andreina Occhipinti si è riservata di decidere. Il processo riprenderà il 30 ottobre.

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