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Rissa con spari a Gela, Daspo per nove indagati

Sono nove i provvedimenti di divieto di accesso agli esercizi pubblici e ai locali emessi dal questore di Caltanissetta in forza del decreto Willy, il daspo anti-risse che prende il nome da Willy Monteiro Duarte, il ragazzo ucciso fuori da un locale romano a seguito di un pestaggio. La nuova normativa, entrata in vigore lo scorso ottobre, prevede la facoltà per il questore di disporre, per ragioni di sicurezza, tale divieto nei confronti delle persone ritenute socialmente pericolose perchè responsabili di gravi disordini in pubblici esercizi, in locali di pubblico trattenimento o nelle immediate vicinanze.

La notte dell’8 ottobre, a Gela, all’interno del bar ristorante nell’area della stazione di servizio Gb Oil, in occasione di un addio al nubilato di una ragazza gelese, due contrapposte fazioni, una di Gela e una di Licata, si sono affrontate, innescando una violenta rissa. Coinvolte undici persone e tutte hanno riportato lesioni, dopo essere state colpite da sedie e paletti per la delimitazione stradale, utilizzate pure per devastare il locale. Un gelese, sopraggiunto a seguito della telefonata di uno dei presenti, alla presenza di pattuglie di polizia e carabinieri che avevano riportato la calma, aveva esploso numerosi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di un licatese, autore dell’offesa iniziale che ha provocato la rissa. L’uomo era stato arrestato per tentato omicidio e le altre persone identificate denunciate per rissa e lesioni. Nei confronti dei cinque gelesi e quattro licatesi, il questore ha emesso provvedimento di divieto di accesso agli esercizi pubblici e ai locali di pubblico trattenimento.

Il divieto avrà la durata di due anni con interdizione a tutti gli esercizi pubblici e ai locali di pubblico trattenimento dell’intera provincia di Caltanissetta. Per coloro che hanno fomentato la rissa, è stata prevista l’ulteriore prescrizione di comparizione presso un ufficio di polizia in uno specifico orario, per la durata di sei mesi. La festeggiata, in virtù del tentativo più volte ripetuto, sebbene infruttuoso, di pacificare gli animi, non è stata raggiunta da alcun provvedimento amministrativo.

Il dirigente del commissariato di Gela, Salvatore Emanuele Tito Cicero, sottolinea che «la misura va nella direzione di rendere tempestivo l’intervento dello Stato e vi ricorreremo sempre più spesso a difesa della sicurezza dei cittadini onesti».

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