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Picchiato dai figli per ritrattare una denuncia di estorsione, tre arresti a Caltanissetta

Sarebbe stato picchiato dai due figli per fargli ritrattare una denuncia che aveva portato all'arresto per estorsione di Salvatore Giardina. E' successo a Caltanissetta e la vittima è un panificatore, Michelangelo Grillo. La vicenda ha portato all'arresto dei due figli gemelli della vittima, Michele e Giuseppe di 26 anni, e del fratello Alfonso di 56 anni. La misura, emessa dal gip del Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della Procura della Repubblica, è stata eseguita dalla polizia.

L'11 novembre scorso era stato arrestato Salvatore Giardina per estorsione nei confronti di Michelangelo Grillo e detenzione illegale di munizioni, in seguito alla denuncia del panificatore. Tre giorni dopo i figli gemelli di Michelangelo, Michele e Giuseppe, avrebbero picchiato il loro padre davanti al panificio per fargli ritrattare la denuncia: l'uomo è stato portato in ospedale dove gli veniva dato una prognosi di 30 giorni per fratture alla mascella.

Nella nuova denuncia Michelangelo Grillo ha raccontato che quel giorno aveva incontrato anche suo fratello Alfonso che lo avrebbe offeso per la sua decisione di denunciare Giardina e gli aveva intimato di ritirare la denuncia altrimenti sia lui sia tutti gli altri componenti della famiglia Grillo lo avrebbero accusato falsamente che la diatriba con Salvatore Giardina era nata a seguito del mancato pagamento di un debito nei confronti di quest’ultimo.

Inoltre, Michelangelo Grillo ha raccontato che, mentre era a terra, era stato colpito da calci e pugni dai suoi figli Michele e Giuseppe e che mentre lo picchiavano Giuseppe , il quale gli aveva riferito, mentre lo percuoteva, “questo è da parte di tuo fratello Alfonso”, chiaramente per fargli capire che la spedizione punitiva nei suoi confronti era stata voluta anche da Alfonso Grillo.

I tre arrestati sono stati condotti presso le rispettive abitazioni. A margine dell’operazione, il Questore rileva: “le condotte dei familiari della vittima descrivono chiaramente quanto sia stato importante l’aver effettuato l’immediato intervento a seguito dell’aggressione. Essa è odiosa non solo perché perpetrata verso un familiare stretto, ma anche per i motivi – invero spregevoli – che li hanno determinati. Desidero pertanto esprimere la solidarietà dell’intera Polizia di Stato oltre che la mia personale al panificatore vittima di una mentalità sbagliata e contraria alla legalità”.

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