La cocaina viaggiava nascosta nei pannolini dei bambini. È uno dei particolari emersi dall'operazione antidroga denominata "River", condotta dai carabinieri di Caltanissetta e coordinata dalla Dda nissena culminata in 11 misure cautelari e che ha permesso di sgominare una presunta organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di droga.
I bambini erano figli di Giuseppe Fiume, che fino al 2019, poco prima del suo arresto, faceva il custode alla villa comunale di Caltanissetta, e del genero Mario Ragusa, i quali facevano la spola con Catania e Canicatti' per rifornirsi di droga che poi veniva spacciata sul territorio.
Il giro d'affari era ingente, poichè un grammo di droga veniva acquistato al prezzo di 50 euro e poi, una volta tagliata, veniva rivenduta a 100 euro. Tra i clienti, vi erano professionisti, artigiani, commercianti, nullafacenti e studenti. Le indagini sono partite dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia del clan Cappello di Catania. A capo della organizzazione, secondo gli investigatori, era Fiume, che aveva messo in piedi un'attività di spaccio di tipo familiare insieme al figlio Eros, al fratello Alessandro e al genero.
Fiume spacciava dalla sua abitazione di via Redentore a Caltanissetta, mentre Ragusa consegnava la droga al domicilio dei suoi clienti. Ad illustrare i dettagli del blitz, nel corso di una conferenza stampa, il comandante provinciale dei carabinieri, Baldassare Daidone e il maggiore Salvatore Vilona.
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