E’ stata fissata per il 15 giugno l’udienza preliminare a carico di 10 persone che la notte dell’8 ottobre dello scorso anno a Gela hanno litigato violentemente presso una stazione di servizio. Un regolamento di conti concluso poi con una sparatoria. Il giudice dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio della procura. La lite è scoppiata tra un gruppo di gelesi, appena rientrati dopo i festeggiamenti per l’addio al nubilato di un’amica, ed un gruppo di licatesi. Il licatese Salvatore Giuseppe Cavaleri - secondo la ricostruzione - aveva rivolto a una donna gelese delle avances scatenando l’ira degli amici. Poi le botte, il lancio di tavolini e sedie e l’intervento di carabinieri e polizia che hanno sedato le ire. Mentre i feriti venivano soccorsi dal 118 è giunto Paolo Quinto Di Giacomo, fratello della festeggiata, che ha sparato diversi colpi di pistola, munita di silenziatore, nei confronti di Cavaleri che è rimasto ferito. Anche un operatore del 118 è rimasto coinvolto nella sparatoria. L’intervento di un carabiniere, che ha disarmato l’uomo, ha evitato il peggio. La procura di Gela, guidata da Fernando Asaro, ha chiesto il rinvio a giudizio per tentato omicidio nei confronti di Paolo Quinto Di Giacomo che avrebbe sparato a Salvatore Cavaleri e al figlio Michele. Alle altre nove persone si contesta l’accusa di rissa e lesioni personali.