Sotto l’ala della mafia hanno preteso soldi da un imprenditore. Non ha avuto dubbi la procura che, anzi, replicando alle difese ha sollecitato un inasprimento delle precedenti richieste di condanna. E non ne ha avuti neanche il giudice che li ha condannati. Tutti e sei, con pene differenti. Colpevole il capomafia sessantenne Francesco Cammarata (difeso dall’avvocato Danilo Tipo) condannato a 12 anni di reclusione. Per lui, inizialmente, il pm aveva chiesto 10 anni 15 mila euro di mula, poi aumentata a 12 anni. Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Vincenzo Falci
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