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Depistaggio sulla strage di via D'Amelio, i giudici in camera di consiglio

La strage di via D'Amelio

Si sono ritirati in camera di consiglio per la sentenza, che non sarà emessa prima delle 20, dopo le brevi controrepliche di alcuni difensori, i giudici del tribunale di Caltanissetta che devono decidere il processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio. Imputati tre poliziotti, Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, accusati di calunnia aggravata dall’avete favorito la mafia.

Secondo l’accusa, avrebbero costruito a tavolino una falsa verità sull'attentato costata la condanna a otto persone innocenti. I poliziotti avrebbero costretto, anche con la violenza, personaggi come Vincenzo Scarantino, piccolo spacciatore senza legami con la mafia, ad autoaccusarsi della strage e a incolpare persone estranee all’attentato in cui morirono il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Il processo, iniziato nel novembre 2018, si è protratto per circa 100 udienze.
L’accusa, rappresentata dai pm Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso ha chiesto la condanna a 11 anni e 10 mesi di carcere per Mario Bo e a 9 anni e 6 mesi ciascuno per Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. La sentenza è attesa per le 18.

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