Bologna, telefonate, messaggi e appostamenti: gli atteggiamenti denunciati dalla donna uccisa
Alessandra Matteuzzi, la 56enne uccisa ieri sera a Bologna, aveva denunciato lo scorso 29 luglio, per stalking, l’ex compagno Giovanni Padovani, accusato ora dell’omicidio, ma nei confronti dell’uomo non erano stati adottati provvedimenti restrittivi. Nella denuncia, a quanto si apprende, la vittima riferiva di atteggiamenti molesti, telefonate continue, messaggi e appostamenti, ma non di violenza fisica. Agli inizi di agosto era stato aperto poi un fascicolo in Procura, con le indagini delegate ai carabinieri. Gli investigatori hanno avviato gli accertamenti e sentito diversi testimoni, inviando una prima informativa in Procura attorno alla metà di agosto, sottolineando poi di dover ancora ascoltare altre persone che però visto il periodo festivo al momento erano lontano da Bologna. Alessandra Matteuzzi aveva contattato poi i carabinieri per sapere se c'erano stati sviluppi nella vicenda e nei giorni scorsi aveva anche chiamato il legale che la assisteva per dirgli che Padovani si era presentato nuovamente sotto casa sua. L'avvocato le aveva consigliato di integrare quindi la denuncia e la donna avrebbe dovuto farlo in questi giorni. Intanto il pm Domenico Ambrosino, che si occupa dell’omicidio della 56enne, conferirà domani mattina l’incarico per l’autopsia, affidata al medico legale Guido Pelletti.