Il tribunale del riesame ha annullato il provvedimento di sequestro dei beni all’ex leader di Confindustria Sicilia Antonello Montante, ritenendolo infondato e ordinando la restituzione di tutti gli immobili.
La Corte d’Appello di Caltanissetta presieduta da Andreina Occhipinti, dopo la condanna di secondo grado, accogliendo la richiesta del Comune di Caltanissetta, costituitosi parte civile, aveva disposto il sequestro della villa di Serradifalco di Antonello Montante, e di altri beni immobili.
Al provvedimento si erano opposti i legali di Montante, gli avvocati Giuseppe Panepinto e Carlo Taormina. Il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della difesa dell’ex leader di Confindustria disponendo la restituzione dei beni.
L’ex leader di Confindustria Sicilia, lo scorso 8 luglio è stato condannato in secondo grado a 8 anni di reclusione - 6 anni in meno rispetto alla condanna di primo grado - per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo al sistema informatico nell’ambito dell'inchiesta sul cosiddetto «sistema Montante».
Sulla vicenda interviene l’avvocato Raffaele Palermo, difensore del Comune di Caltanissetta, parte civile nel processo sul «Sistema Montante».
«Il tribunale del riesame di Caltanissetta ha annullato il provvedimento emesso dalla Corte d’appello il 19 luglio che aveva disposto il sequestro su tre immobili: uno risultato in fase esecutiva non di proprietà di Montante e gli altri in pessime condizioni strutturali».
Afferma l’avvocato Palermo.
«Nell’ordinanza odierna del tribunale del riesame - continua il legale - si legge: “annulla il provvedimento impugnato e dispone la restituzione dei beni all’avente diretto”. Tuttavia la Corte d’appello, con suo successivo provvedimento del 2 agosto, per i motivi detti, ha emesso altro decreto che, sebbene faccia riferimento al suo precedente del 19 luglio, ha disposto con sua autonoma efficacia, il sequestro su altri quattro diversi beni immobili appartenenti a Montante. Tale ultimo decreto non mi risulta, allo stato, sia stato annullato».
«Certamente occorre attendere le motivazioni del tribunale. Tuttavia affermare che tale organo giudicante - conclude l’avvocato Palermo - abbia disposto la restituzione di tutti i beni sequestrati, compresi quelli di cui al provvedimento del 2 agosto, mi appare inesatto. Non credo, peraltro, che il conservatore dei registri immobiliari possa, sulla scorta di quanto è dato leggersi nell’ordinanza del tribunale, disporre la cancellazione del decreto della Corte d’appello del 2 agosto, le cui ragioni cautelari a mio avviso permangono nella loro interezza».
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