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Caltanissetta, al processo per le stragi del '92 Messina Denaro si complimenta col suo legale per la difesa

Il boss non è apparso in udienza ma ha inviato un telegramma: «Buona vita - Del poco che so mi è piaciuta la sua arringa».

Adriana Vella

Sono in camera di consiglio per emettere la sentenza i giudici della corte d’assise d’appello di Caltanissetta che processano il capomafia Matteo Messina Denaro per le stragi che costarono la vita ai giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. In primo grado il padrino fu condannato all’ergastolo. Ancora una volta il boss, detenuto al 41 bis nel carcere de L’Aquila, ha scelto di non comparire in videocollegamento in udienza. L’accusa in aula è rappresentata dai pg Antonino Patti, Fabiola Furnari e Gaetano Bono.

Il boss ha però inviato al suo legale d’ufficio, l’avvocato Adriana Vella (nella foto), un telegramma per complimentarsi per l’arringa tenuta davanti alla corte d’assise d’appello.

Vella era subentrata al primo legale d’ufficio nominato dopo la rinuncia del difensore di fiducia del padrino, Lorenza Guttadauro che, per motivi organizzativi, aveva scelto di non assistere il boss.
Nel telegramma Messina Denaro ha chiesto alla Vella la disponibilità ad avere un colloquio telefonico che poi non si è svolto. La comunicazione inviata dal capomafia si chiudeva con «Buona vita - Del poco che so mi è piaciuta la sua arringa».

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