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Maxi processo Montante, la procura si oppone alla prescrizione per il concorso esterno per Schifani

I fatti risalgono al gennaio 2015 quando, secondo l'accusa, l'attuale governatore siciliano rivelò notizie coperte da segreto istruttorio sull'indagine che i magistrati nisseni stavano conducendo

Renato Schifani

La procura si oppone alla prescrizione per il presidente della Regione, Renato Schifani al maxi processo Montante. È stato il pm Maurizio Bonaccorso, titolare della prima trance dell'inchiesta che ha portato al processo Montante, ad affermare come la prescrizione per il concorso esterno non sia ancora arrivata. Secondo Bonaccorso vale il capo di imputazione a capo del concorso, in questo caso di Antonello Montante, quindi sette anni dai fatti avvenuti.

Secondo Bonaccorso la prescrizione arriverà nell'ottobre 2024. Di parere contrario l'avvocato del presidente della regione Roberto Tricoli. Il presidente del collegio Francesco D'Arrigo si è riservato di dirimere la questione alla prossima udienza. I reati dei quali è accusato, rivelazione di segreto d'ufficio e associazione.

I fatti risalenti al gennaio 2015 quado secondo l'accusa Schifani rivelò notizie coperte da segreto istruttorio sull'indagine che i magistrati nisseni stavano conducendo nei confronti di Antonello Montante. Il maxi processo nasce da due procedimenti scaturiti dall’operazione Double Face che ha portato all’arresto e poi alla condanna a 8 anni in secondo grado l’ex presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante.

Saranno cosi 30 gli imputanti dei quali 17 del processo principale il più antico ovvero quello iniziato prima e gli altri 13 del secondo filone, il così detto Montante bis la parte di indagine incentrata sui rapporti tra Montante ed esponenti della politica e delle istituzioni. Anche le parti civili sommandosi saranno più di 20, alcune sono presenti in entrambi i processi. Oltre 100 i testi esaminati.

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