L'incubo del ragazzo di Caltanissetta nel carcere rumeno, il 12 febbraio si decide sui domiciliari
È stata fissata per il prossimo 12 febbraio in Romania, l’udienza per discutere della possibilità che vengano concessi gli arresti domiciliari a Filippo Mosca, il ragazzo di 29 anni di Caltanissetta, titolare di un ristorante a Ibiza, rinchiuso dallo scorso 3 maggio in un carcere di massima sicurezza di Poarta Alba di Constanza, dopo essere stato condannato, a dicembre, in primo grado, a 8 anni e 3 mesi di reclusione per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Fino ad ora, nonostante le richieste avanzate dal legale rumeno, gli arresti domiciliari sono stati sempre negati. «Adesso - spiega la madre del giovane, Ornella Matraxia - chiederemo una lettera di accompagnamento all’ambasciata italiana a Bucarest in modo che si faccia garante del fatto che Filippo non lascerà la Romania fino al termine del processo». Ad aprile si terrà invece il processo d’appello. È stata proprio la mamma del ragazzo, a denunciare nei giorni scorsi, le condizioni disumane in cui si trova Filippo. «Mio figlio è recluso in condizioni sconvolgenti». Un servizio completo di Donata Calabrese sul Giornale di Sicilia in edicola oggi