«Stiamo vivendo ore di angoscia per la sorte di Filippo, ma dobbiamo avere fiducia. Ringrazio il ministro degli esteri Antonio Tajani, il fatto che abbia parlato di Filippo e degli altri detenuti italiani in Romania per noi è un grandissimo segnale di attenzione».
Lo dice Ornella Matraxia, madre di Filippo Mosca, il ventinovenne di Caltanissetta, detenuto da quasi nove mesi nel carcere di Porta Alba di Costanza, in Romania, dopo una condanna in primo grado a 8 anni e 6 mesi per traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Domani è prevista la prima udienza del processo d’appello che si celebrerà in tribunale a Costanza.
Assieme a lui in carcere anche l’amico Luca Cammalleri e una conoscente. Presenti, oltre alla madre anche la fidanzata Claudia Crimi, Pietro, il fratello di Luca Cammalleri e anche una delegazione dell’associazione «Prigionieri del Silenzio», guidata da Katia Anedda.
«Ho parlato con l’ambasciata italiana che si è messa a disposizione sia mia che degli avvocati - aggiunge Ornella, arrivata in Romania da Londra dove vive con le altre due figlie - nel caso in cui per esempio vogliamo presentare le perizie delle trascrizioni giurate in Italia, con la traduzione reale delle conversazioni, ci hanno detto che ci supporteranno». «Il mio avvocato e i funzionari dell’ambasciata - prosegue - hanno parlato e hanno stabilito una strategia difensiva. Domani saranno presenti in tribunale, a Costanza, una funzionaria italiana assieme al legale di fiducia dell’ambasciata stessa. Per questo, ringrazio ancora il ministro Tajani e tutti coloro che ci stanno sostenendo in questo momento di profonda angoscia. Si sta anche valutando il trasferimento di un altro carcere più sicuro e più umano in attesa del giudizio d’appello finale».
Ci sono due possibilità per Filippo Mosca, secondo quanto riferito dalla madre: se riconosciuto innocente, finirà l’incubo che dura ormai da 10 mesi, oppure potrebbe esserci una seconda udienza d’appello, ma nel frattempo si potrà chiedere il trasferimento in un carcere italiano per il quale saranno necessarie diverse settimane.
«Ho sentito oggi Filippo, è molto stanco, non riesco ad infondergli speranza ma non voglio dargli false illusioni. Mi auguro che il governo italiano e il ministro Tajani ci saranno sempre vicini», conclude Ornella Matraxia.
Tajani al governo romeno: «Tutelare i detenuti italiani»
«Incontro a Bucarest con la ministra della Giustizia romena, Alina Gorghiu. Ho chiesto la sua collaborazione affinché vengano garantite le tutele dei detenuti italiani in Romania. Continuiamo a monitorare i loro casi come quelli di tutti gli italiani detenuti all’estero». Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
In Romania da alcune settimane è emerso il caso di Filippo Mosca, il 29enne nisseno detenuto in un carcere nei pressi di Costanza, in condizioni che familiari e legali hanno denunciato come «disumane».
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