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Il nisseno detenuto in Romania in condizioni disumale, slitta l'udienza per gli arresti domiciliari

L'uomo è stato condannato in primo grado a 8 anni e 3 mesi per traffico internazionale di sostanze stupefacenti

«È slittata a domani (13 febbraio) alle 12 l’udienza per la decisione rispetto alla richiesta degli arresti domiciliari per mio figlio Filippo». Lo dice Ornella Matraxia, madre di Filippo Mosca, il ventinovenne di Caltanissetta, arrestato i primi di maggio dell’anno scorso e detenuto da quasi 9 mesi, nel carcere di Porta Alba, a Costanza, in Romania, dopo una condanna in primo grado a 8 anni e 3 mesi per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. In questo momento si vivono ore di grande ansia, oltre che di forte preoccupazione in famiglia che nei giorni scorsi aveva protestato per le condizioni disumane della detenzione in Romania.

«Filippo aveva chiesto nei termini previsti di partecipare all’udienza in videoconferenza - aggiunge la madre Ornella - ma la richiesta è stata respinta. Stamattina ha reiterato la richiesta, supportata anche dal suo avvocato, quindi è tutto rinviato a domani in mattinata. Speriamo».

Nella foto Filippo Mosca con la madre

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