A Gela è possibile utilizzare l'acqua soltanto per i servizi igienici, ma non per fini alimentari. Lo ha deciso il sindaco Lucio Greco con due ordinanze firmate nel giro di due giorni. Le analisi effettuate nelle ultime ore, infatti, hanno fatto emergere la presenza di cloriti oltre i limiti consentiti.
I dati sono stati rilevati in diversi punti di prelievo della città. I divieti riguardano i quartieri che vengono serviti dal serbatoio di Caposoprano e Montelungo. I campioni di acqua sono stati prelevati ieri, 6 giugno, nel potabilizzatore di Spinasanta e dall’Ancipa. L'acqua dunque non si può bere e non si può usare per cucinare. I campioni analizzati dagli esperti il 5 giugno, d'altro canto, avevano già provocato lo stesso divieto nei quartieri serviti dal serbatoio di Montelungo, Macchitella e Marchitello.
Anche in questo caso, gli esami hanno fatto emergere la presenza di cloriti oltre la soglia, in tutti i punti di prelievo. Un problema che si aggiunge alla già forte crisi idrica che a Gela ha provocato negli scorsi giorni la protesta dei comitati di quartiere che hanno invitato i gestori del servizio a esentare dal pagamento delle bollette, almeno fino a quando non ci sarà una distribuzione efficiente. Insistono per incontrare i riferimenti di Ati e Caltaqua, che nel frattempo hanno comunicato di avere avviato le attività per ampliare la dotazione idrica.
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