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«Novemila euro per fare uscire suo figlio dal carcere»: la truffa del finto maresciallo arriva a Gela

Nel mirino un pensionato di ottantasette anni. Quando si è reso conto di essere stato raggirato era già troppo tardi

Un fermo immagine tratto da un video mostra un momento dell'operazione che ha permesso ai carabinieri della Compagnia di Caserta di sgominare un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di anziani, ritenuta responsabile di oltre 30 episodi ai quali sono stati sottratti complessivamente beni per 200mila euro, 20 luglio 2023. ANSA/ UFFICIO STAMPA CARABINIERI ++HO - NO SALES EDITORIAL USE ONLY++

Il panico e la paura hanno hanno fatto cadere nella trappola un anziano di Gela, vittima della «truffa del finto maresciallo». Un raggiro studiato ad hoc e che anche in Sicilia è stato già messo a segno diverse volte. Nel mirino è finito un pensionato di 87 anni, contattato telefonicamente da un uomo con  chiaro accento napoletano. Ha detto di essere un maresciallo dei carabinieri, avvisando l'anziano: «Suo figlio ha provocato un incidente. Ha investito una signora ed è stato arrestato per omicidio stradale. Anche sua nuora è ferita e si trova in ospedale. Se vuole evitare una denuncia o la galera del figlio deve pagare una cauzione di novemila euro».

Chi ha chiamato il pensionato era evidentemente in possesso di tutte le informazioni sul suo conto e dei rapporti di parentela con le persone da coinvolgere nel racconto, per renderlo verosimile. Al punto che l'ottantasettenne, in preda all'angoscia, ha subito provato a contattare un altro familiare, che però non ha risposto al telefono. Il truffatore ha quindi richiamato, rincarando la dose e dicendo all'anziano che se la donna investita fosse morta, il figlio sarebbe rimasto in carcere.

La vittima ha così risposto di non avere soldi in casa, ma chi ha messo in atto il raggiro ha proposto un'alternativa: quella di consegnare quello che aveva in casa, sarebbe passato da lì un avvocato. Il pensionato ha quindi raccolto tutti i gioielli e gli oggetti preziosi di famiglia e li ha consegnati al fantomatico legale. Quando si è reso conto di essere stato truffato, visto che poco dopo è riuscito a mettersi in contatto con il figlio, era già troppo tardi. E non è rimasto che denunciare tutto alle forze dell'ordine.

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