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Riesi, tre arresti dopo le condanne per estorsione aggravata dal metodo mafioso: c'è anche un ricercato

Tre arresti per scontare una pena per il reato di estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso. Una quarta persona è ricercata. Sono stati i carabinieri del comando provinciale di Caltanissetta ad avere dato esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dalla procura generale presso la corte d’appello di Caltanissetta a carico di tre condannati per il reato di estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso.

L’inchiesta che ha portato alla condanna dei tre è nata dalla denuncia di un imprenditore, cui era stato imposto il pagamento di 30.000 euro da corrispondere al clan mafioso dei Cammarata, operante nel mandamento di Riesi. I carabinieri avevano arrestato, al momento della consegna della prima tranche di 3.000 euro, Salvatore Cammarata. Le successive attività investigative avevano consentito di accertare la responsabilità di altri appartenenti allo stesso gruppo criminale, tra i quali, in particolare, emergevano le figure di vertice della moglie e della figlia del capo mandamento riesino, Francesco Cammarata, ristretto in regime del 41 bis. Le due donne, mentre Francesco Cammarata era detenuto, conducevano direttamente gli affari illeciti della famiglia mafiosa.

Gli arresti di oggi, 23 settembre 2024, arrivano dopo il rigetto dei ricorsi proposti in Cassazione contro le condanne comminate nei diversi gradi di giudizio, che quindi divengono definitive nei confronti di Teresa e Giuseppe Cammarata, figli di Francesco, condannati entrambi alla pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione, e nei confronti di Orazio Migliore, ritenuto attiguo al sodalizio, condannato alle pena di 8 anni di reclusione. Ricercato un quarto destinatario di analogo provvedimento di esecuzione pena.

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