Avrebbe abusato della figlia della sua convivente per quasi 4 anni, dal 2020. È questa l’accusa che viene mossa nei confronti di un 52enne di Gela, recidivo, finito agli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico. La ragazza, all’epoca aveva meno di 14 anni. La presunta vittima, sarebbe stata costretta a subire palpeggiamenti al seno, al sedere e alle parti intime.
Inoltre, le avrebbe offerto del denaro nel caso in cui la ragazza avesse assecondato ulteriormente le sue pretese di natura sessuale. Gli ufficiali della polizia giudiziaria del commissariato di Gela, hanno ascoltato la minore in presenza di un esperto in psicologia dell’età evolutiva.
Ciò avrebbe consentito agli inquirenti di ricostruire attentamente i gravi episodi di violenza subiti dalla ragazzina, confermati successivamente da altri testimoni che sono stati sentiti nel corso delle indagini. La misura di custodia cautelare nei confronti del 52enne, è stata emessa dal Gip del Tribunale di Gela, su richiesta della procura, guidata dal procuratore capo Salvatore Vella ed eseguita dalla polizia.
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