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Il palazzo sfollato a Caltanissetta, i soldi per i ricoveri sono finiti

Sono 14 le famiglie sfollate da via Redentore per motivi di staticità dell'edificio. Dal 10 febbraio saranno senza un tetto

È una lunga e travagliata storia quella che unisce le 14 famiglie sfollate da via Redentore a Caltanissetta il 10 dicembre alla speranza di tornare nelle loro case. Movimenti statici dalle importanti conseguenze hanno costretto all’evacuazione. Adesso il danno e la beffa: dal 5 febbraio non saranno più ospitate nei b&b messi a disposizione dall’amministrazione comunale, finito il periodo di emergenza il Comune non potrà più utilizzare denaro per pagare gli alberghi e neanche i pasti.

Venerdì dopo un lungo consiglio comunale è stato approvato un ordine del giorno presentato dall’ex sindaco Roberto Gambino e firmato da tutta l’opposizione che impegna l’amministrazione a mantenere ancora fino al 10 febbraio l’ospitalità degli sfollati e un’altra parte riguarda le indagini geognostiche che se fatte immediatamente e con la collocazione dei sensori smart potrebbero consentire di rientrare nelle loro case ai residenti.

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