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Tarsu 2009, bollette «pazze»: scoppia la protesta a Serradifalco

L’amministrazione cercando di recuperare oltre 100 mila euro ha affidato ad una società privata il servizio di accertamento su omesse dichiarazioni

SERRADIFALCO. Ufficio tributi preso d'assalto dagli utenti. Ancora una volta, come un mese fa, per protestare contro le bollette della nettezza urbana. Stavolta quelle del 2009. O meglio, contro gli avvisi di accertamento per omessa dichiarazione di cui, secondo la società privata cui l'amministrazione comunale ha affidato il servizio, più di 1.500 utenti si sarebbero macchiati per quell'anno. Dalla quale l'amministrazione comunale, nella peggiore delle ipotesi, conta di recuperare 100 mila euro. Che ha già portato in detrazione nel calcolo della nuova tassa sui rifiuti, la Tari, del 2014.

Tra chi ha ricevuto l'accertamento, però, in molti ritengono di essere accusati ingiustamente, lamentando errori. Più o meno clamorosi. Motivo per cui, tutti i giorni, da qualche settimana, l'ufficio tributi è sempre affollato. Tanto che gli impiegati sono stati costretti a realizzare un ticket artigianale, per rendere più ordinata la fila e dare la certezza della propria posizione di turno a chi la fa. Non tutti, però, fanno in tempo a esporre il loro caso, poiché l'attesa si è protratta oltre l'orario di apertura dell'ufficio. Motivo per cui sono costretti a ritornarvi. In qualche caso, anche più di una volta. Durante l'attesa nel corridoio, in tanti espongono il motivo del loro reclamo. Come un signore al quale sarebbe giunto un avviso di accertamento per una casa che sarebbe stata dichiarata inagibile già prima del 2009. O di un altro cui sarebbe stato chiesto di pagare un locale che però da anni avrebbe dato in affitto per attività commerciale.

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