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Serradifalco, i soldi della Regione per ristrutturare l'ex villa della mafia

Dopo una lunga attesa la giunta comunale, presieduta dal sindaco Giuseppe Maria Dacquì, ha esitato l’ultimo atto necessario per l’accredito delle somme

SERRADIFALCO. L’ex villa del boss, dove da più di tre anni vivono alcuni ex tossicodipendenti, sarà ristrutturata con i soldi della Regione. Il progetto, per un importo complessivo di trecentocinquantamila euro, infatti, è stato ammesso al finanziamento. E la giunta comunale, presieduta dal sindaco Giuseppe Maria Dacquì, ha esitato l’ultimo atto necessario per l’accredito delle somme.

L’approvazione del progetto esecutivo, la cui redazione era stata affidata all’ufficio del Genio civile di Caltanissetta nell’agosto del 2014. La villa è quella edificata in contrada “Chiarello – Falbacari”, ritenuta provento di attività mafiosa, con sentenza passata in giudicata, e per questo, assieme alla campagna circostante, prima sequestrata e poi, nel dicembre 2009, trasferita dall’Agenzia del demanio – beni e veicoli confiscati al patrimonio indisponibile del comune. Il quale, a sua volta, nel dicembre 2012 l’aveva affidata, tramite gara pubblica bandita in precedenza, all’associazione “Casa famiglia Rosetta” di don Vincenzo Sorce.

Che l’ha ribattezzata “Villa san Leonardo” per utilizzarla come “Centro di aggregazione per prevenire e aiutare i giovani dalla tossicodipendenza e dalle nuove forme di dipendenza patologiche”. A finanziare l’opera è stato l’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro.

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