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Niente acqua dalla diga, proteste a Gela

Un gruppo di agricoltori ha deciso di organizzare un sit in permanente davanti alla sede del Consorzio di Bonifica, a Gela

GELA. La diga Disueri, nel nisseno, è a secco, la produzione di carciofi per il prossimo anno a rischio e gli agricoltori della piana di Gela temono danni per milioni di euro. Per questo un gruppo di agricoltori ha deciso di organizzare un sit in permanente davanti alla sede del Consorzio di Bonifica, a Gela.

«L'acqua della diga va a mare, le coltivazioni sono a secco, l'agricoltura è in ginocchio e gli agricoltori sono vessati dall'Imu sui terreni» gli slogan scanditi dai manifestanti, che annunciano di andare avanti ad oltranza e chiedono un incontro con il commissario per le dighe e con l'assessore regionale all'Energia, Vania Contrafatto. A protestare con i contadini c'è il sindaco di Niscemi Franco La Rosa insieme al leader dei Forconi Mariano Ferro. «Chiediamo al governo di abolire l'Imu come forma di risarcimento per il danno che stanno subendo gli agricoltori - dice il sindaco di Niscemi, Franco La Rosa- e garanzie per l'irrigazione nella piana di Gela. La diga è a secco e l'agricoltura è a rischio».

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