Per superare la crisi economica e rilanciare la produzione industriale in città, sindacati e imprenditori puntano sulle aree dismesse della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. Così, hanno già definito una bozza di bando a carattere nazionale da pubblicare prima possibile e comunque entro il 15 settembre, quando si terrà un nuovo incontro al ministero dello Sviluppo economico sul progetto Eni da 2,2 miliardi di euro che prevede l’estrazione di gas on e off shore, la riconversione della fabbrica e il mantenimento occupazionale. Una posizione che accomuna i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania, il presidente di Confindustria Centro Sicilia Marco Venturi e quello di Legacoop Leonardo Li Causi.
«Sulle aree dismesse del polo petrolchimico si può intervenire subito – scrivono – i sindacati e il mondo produttivo hanno lavorato insieme ad una bozza del bando di gara per le aree dismesse della raffineria. Tocca, adesso, alla regione e al comune fare la loro parte favorendo l’insediamento di nuove imprese». Le aree non più utilizzate dal gruppo Eni potrebbero diventare lo scenario per nuove attività produttive anche sul fronte industriale. «Quello delle aree dismesse è un bando di livello nazionale – spiegano ancora sindacalisti e imprenditori - che pubblicizza la disponibilità delle aree di raffineria con la fornitura delle relative utilities. Un’opportunità unica per evitare la dismissione e rilanciare il sito produttivo».
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia