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Forestale, 1800 operai dal futuro "sospeso": allarme dei sindacati

CALTANISSETTA. Sono circa 1.800 nel nostro territorio, gli operai della forestale, addetti alla manutenzione ed alla prevenzione degli incendi che al momento non vengono avviati al lavoro perché la Regione non avrebbe fondi sufficienti per pagare le perizie redatte dai tecnici.  A presidiare il fronte "caldo" dei boschi, sono solo le squadre antincendio boschivo, che in mancanza di viali parafuoco e dei presidi per ritardare l'innesco degli incendi, devono cercare di estinguere i roghi che con questo caldo non sono pochi, facendo conto solo sulle loro forze. Un problema che investe un comparto, martoriato da ritardi sui pagamenti degli stipendi e dai tagli effettuati dai vertici regionali ed i superstiti difendono l'ambiente con le "armi spuntate".

«Nel periodo di massima allerta per gli incendi - dice Manuel Bonaffini della Cgil Flai - ci ritroviamo senza operai che solitamente si occupano di eliminare le erbacce che crescono tra i boschi e le strade e scavano i viali parafuoco per fermare i roghi. Non è normale che sia i centocinquantunisti che i centounisti siano stati ”sospesi” perchè la Regione non ha i soldi per pagare le perizie redatte dai tecnici dell'Azienda Foreste Demaniali. Per non parlare dei settantottisti che attendono ancora di essere avviati al lavoro. Viviamo una situazione lavorativa a dir poco priva di organizzazione, con iter burocratici lunghissimi e poco efficiente, mentre i boschi lasciati al loro infausto destino bruciano. Occorre una seria riforma del comparto che possa consentire di difendere il verde pubblico in maniera efficiente.

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