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Il sindaco di Gela attacca Crocetta: "Mandante della morte del petrolchimico"

Il sindaco di Gela Domenico Messinese

GELA. «Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, è il mandante della morte del petrolchimico di Gela e dell'economia del comprensorio, con la complicità del premier, Renzi, e dell'ex sindaco, Fasulo. Ora, se vuole fare il boia di questa città lo dica ma non può da carnefice trasformarsi in agnellino e poi accusare gli altri di ogni suo misfatto». Lo hanno detto il sindaco, Domenico Messinese e il suo vice, Simone Siciliano, entrambi ex M5s, in una conferenza stampa per fare il punto sulla «vertenza Gela» e sulla pesante crisi occupazionale.

«Denuncio la totale assenza del presidente della Regione nel percorso per la soluzione della crisi economica e occupazionale di Gela», ha aggiunto, Messinese, denunciando che tutto qui è fermo per colpa sua: dalle opere di compensazione al risanamento, dagli investimenti per lo sviluppo alla sanità ospedaliera che rischia di perdere pezzi. «Subiamo l'inerzia della Regione» dice Siciliano, che sollecita «l'importante varo della delibera della giunta regionale di governo sulla perimetrazione della più grande area di crisi complessa d' Italia, quella di Gela, composta da 12 comuni con oltre 500 mila abitanti». Da questo atto dipenderebbe il reperimento delle risorse finanziarie e l'impegno di Stato e Regione.

«Sul tavolo di Crocetta ci sono da mesi i progetti di bonifica e di risanamento ambientale, ma lui non risponde nemmeno al telefono», proseguono. «Gli abbiamo consegnato progetti esecutivi per un milione di euro da inserire nel patto per il sud ma ce li ha fatto perdere», denuncia il sindaco. E osserva: «E il Pd ci attacca; ma noi non ci stiamo: venga a Gela e firmi accordi e autorizzazioni!».

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