GELA. È stato firmato oggi tra la Regione siciliana, il Comune di Gela, il dipartimento regionale della Protezione civile e Eni l'accordo per il «ripristino funzionale e potenziamento del Porto rifugio». Gli interventi saranno realizzati dalla Protezione civile, indicata dalla
Regione quale soggetto attuatore e beneficiario del contributo.
Il progetto esecutivo, predisposto dal dipartimento regionale della Protezione civile, prevede come principali attività il dragaggio dei fondali, a una profondità minima di 4 metri e con la movimentazione di circa 205 mila metri cubi di sedimenti; un intervento di regolarizzazione della spiaggia adiacente al Porto rifugio, con piantumazione di essenze arboree e un intervento di protezione dell'area attraverso l'ampliamento e il rafforzamento del pontile di ponente per una lunghezza di circa 120 metri.
Il costo stimato per la realizzazione delle opere è di 5 milioni 880 mila euro. Oltre al potenziamento del Porto rifugio, l'accordo prevede anche la realizzazione di uno «studio sul sistema portuale gelese», un'analisi dello stato delle infrastrutture per possibili interventi di riqualificazione e potenziamento per garantire il ruolo strategico del Porto industriale di Gela nel nuovo Piano regionale dei trasporti.
L'intesa si inserisce nell'ambito del contributo economico di 32 milioni di euro, previsto dal protocollo del 2014, per la realizzazione di interventi per lo sviluppo sostenibile e di riqualificazione urbana e culturale di Gela. Ad oggi sono stati sottoscritti con la Regione e il Comune tre accordi riguardanti l'allestimento dello spazio museale per l'antica nave greca, l'intervento straordinario di emergenza sul Porto rifugio (che viene superato con l'accordo di oggi) e la ristrutturazione e messa a disposizione di uno spazio di co-working per le aziende locali presso la ex-casa albergo Macchitella, di proprietà della Raffineria di Gela. L'impegno complessivo di spesa per queste
attività è stimato in un milione 175 mila euro.
Caricamento commenti
Commenta la notizia