GELA. «Lavorare in maniera sinergica, fare sistema, è fondamentale per lo sviluppo di un territorio». È quanto afferma Rosario Amarù, presidente del Confindustria Sicilia, vice presidente nazionale della Piccola Industria di Confindustria e a capo di un’azienda, che si trova nell’area industriale di Gela, con 140 dipendenti che si occupa di meccanica di precisione.
Conosce molto bene il tessuto imprenditoriale locale, quella fetta di imprenditori che per anni si sono appoggiati al «Cane a sei zampe» e che ora hanno avviato un processo di cambiamento in linea al nuovo piano di riconversione di «Eni» che si avvia a realizzare la più grande raffineria verde d’Italia. «Eni» e «Syndial», per avviare l’attività di risanamento ambientale dell’impianto «Isaf», ridotto ad un ammasso di ferro vecchio, hanno dovuto seguire un lungo iter autorizzativo.
Il taglio del nastro e l’inizio vero e proprio del cantiere, è stato possibile grazie alla sinergia fra gli enti interessati al rilascio delle autorizzazioni necessarie. Diventa quindi fondamentale, per lo sviluppo di un territorio, che gli attori chiamati in causa, vadano tutti nella stessa direzione.
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