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Porto rifugio invaso dalla sabbia, proteste a Gela

GELA. Gli operatori portuali non ne possono più di vedere quel porto rifugio insabbiato. Tante le promesse ma la situazione non cambia. I soldi ci sono per procedere al recupero della struttura ma tutto rimane fermo.

L’Eni, lo scorso 27 settembre, ha messo a disposizione 5 milioni e 600 mila euro, prelevandoli dai fondi di compensazione destinati a Gela così come previsto nel protocollo, siglato nel 2014, per la riconversione della Raffineria ma dopo l’annuncio in pompa magna, rimane tutto paralizzato.

Il pescaggio si è ridotto notevolmente, siamo al di sotto di un metro e il maltempo dei giorni scorsi ha peggiorato una situazione che ormai è ai limiti del grottesco.

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