GELA. Si compiono ancora altri passi avanti nell’ambito del progetto di riconversione della Raffineria di Gela, dopo la sigla di un protocollo d’intesa, nel novembre del 2014, che prevedeva l’addio alla raffinazione e la realizzazione di una Green Refinery.
Mentre la situazione dei lavoratori dell’indotto è ormai al collasso, con gli impianti fermi, da Roma e Palermo arrivano notizie che fanno ben sperare. Il 2 febbraio, verranno pubblicati gli avvisi per promuovere la presenza di nuove aziende grazie agli incentivi che arriveranno perché Gela è stata dichiarata area di crisi complessa. Tredici aziende, la maggior parte delle quali sono del territorio, hanno già dato la loro disponibilità.
«L’avvio degli avvisi, per rigenerare il tessuto produttivo gelese, e l’Accordo di Programma per tracciare il dopo petrolchimico – ha spiegato il sindaco, Domenico Messinese – sono i traguardi finiti sul tavolo di ben quattro ministeri e della Regione Siciliana. Il 2 febbraio questi argomenti troveranno la sintesi al centro di un confronto tra il Gruppo di Coordinamento e Controllo per l’Area di Crisi Industriale Complessa, istituito poco dopo il mio insediamento, la Regione e i Ministeri alle Infrastrutture, Lavoro, Ambiente e Sviluppo Economico».
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