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A Gela un impianto che trasforma i rifiuti in bio oil

GELA. La Raffineria di Gela è destinata a diventare uno dei poli green più importanti d’Italia. Dal sito industriale di Gela, che dal 2009 al 2014 ha registrato perdite per due miliardi di euro, partono nuove sfide tecnologiche.

L’Eni abbandona a Gela la produzione tradizionale della benzina e del diesel e punta su una raffineria in linea con la bio economy.

«La Raffineria di Gela è attesa da una nuova sfida tecnologica. Sarà il secondo esempio in Italia, dopo Venezia, di bioraffineria. Diventerà un grandissimo esempio di quella che sarà la bio economy che via via avrà sempre più importanza e un maggior ruolo sia nel nostro Paese che a livello internazionale». Ad affermarlo, è Giacomo Rispoli, direttore R&m Portfolio management & Supply and Licensing (Pl) Eni, intervenendo ad un workshop che si sta svolgendo a Gela, iniziato ieri e la cui conclusione è prevista per domani.

 

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