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Gela, un'azienda romagnola salva dal fallimento il progetto "ciliegino": sì al piano per le serre

Sarà un’azienda romagnola, la "Tozzi Green", del settore delle energie rinnovabili, a salvare dal fallimento il progetto «ciliegino» della cooperativa Agroverde, di Gela, per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 80 MW con pannelli a copertura di serre per ortaggi. L’accordo d’acquisizione, raggiunto in extremis (la Tozzi aveva dato ad Agroverde un ultimatum che scadeva il 4 maggio) impegna l’azienda a un investimento di 150 milioni di euro.

Il progetto prevede, con qualche modifica, la costruzione di 107 ettari di serre tecnologicamente avanzate sulle quali saranno montati 550 mila metri quadrati di pannelli solari, in un’area complessiva di 230 ettari che sorge nelle contrade Sant'Antonio, Cappellaio e Bruca, a circa 7 km a nord-est di Gela. La prima pietra fu posata il 6 giugno del 2013 dall’allora presidente della Regione, il gelese Rosario Crocetta. Dopo i lavori di sbancamento e urbanizzazione, però, venne meno l'impegno finanziario degli investitori rappresentati dalla società svizzera Radiomarelli.

I creditori bussarono alla porta ma rimasero tutti senza soldi: dall’impresa Mondello Spa, che aveva effettuato i lavori edili, agli ex proprietari dei terreni che non erano stati ancora indennizzati. Scattò una serie di contenziosi giudiziari e di scontri politici che coinvolsero la giunta municipale Fasulo e i consiglieri comunali che avevano autorizzato l’esproprio dei suoli e che rischiavano di proprio davanti alla corte dei conti.

Agroverde ha cercato a lungo nuovi finanziatori ma senza fortuna. Oggi, finalmente, l’accordo con la «Tozzi Green», che sarà formalizzato domani alla Regione, forte delle opportune garanzie bancarie. Se le autorizzazioni regionali saranno concesse in tempi ragionevoli, la «Tozzi Green» prevede di completare entro la fine del 2019 la costruzione dell’impianto che al momento risulta il più grande del suo genere in Europa.

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