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Toninelli in Sicilia: "Soldi per le strade ci sono, non blocco io le opere"

"I soldi per le strade siciliane c'erano e ci sono. Dico questo perché è troppo tempo che la Sicilia ha centinaia di milioni di euro fermi, non utilizzati per colpa dell’inerzia di alcuni governatori". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli oggi in visita a Caltanissetta per incontrare le imprese che lavorano nei cantieri Cmc della Agrigento-Caltanissetta e le associazioni di categoria interessate dalle novità sul Codice degli appalti.

"Abbiamo voluto assumerci una responsabilità - ha aggiunto - che è quella di nominare un commissario per le strade locali e provinciali, perché ci teniamo che la viabilità siciliana diventi migliore, più sicura, e che consenta al turista di muoversi anche con più facilità. Solo così potremo portare sempre più visitatori in Sicilia. Questo servirà a sbloccare tantissime opere su strade provinciali, però abbiamo bisogno che il governo siciliano ci dia una mano e non ci metta i bastoni tra le ruote".

Poi ha spiegato: "La preoccupazione principale oggi per me sono le strade provinciali. La stragrande maggioranza della viabilità di strade statali è in capo alla Regione. Sono le provinciali e le locali che non sono state più riparate negli ultimi anni. Ricordo semplicemente i 140 milioni di un decreto ministeriale del 2018 come le altre decine di milioni di euro dei fondi Fsc, tutte queste somme non sono state trasformate in cantieri".

"Io vengo da un tavolo di crisi Cmc, da un decreto salva imprese che permette a decine e decine di piccole e medie imprese siciliane, per lavori già fatti, di non fallire, vengo - ha aggiunto - dall’inaugurazione di un cantiere del Tribunale di Caltanissetta che cadeva a pezzi e grazie all’indirizzo politico e all’operatività del provveditorato ai Lavori pubblici, sta riaprendo dopo anni di nulla. Ripeto dire a me che sono il ministro che blocca i cantieri è come dire a Salvini che è il ministro che non blocca le Ong".

"I creditori della Cmc - ha continuato - sono molto soddisfatti e questo dà un senso umano e personale al lavoro che stiamo facendo. Il decreto salva imprese lo avremmo voluto mettere nello sblocca-cantieri. Ci fu in quelle riunioni notturne un veto da parte della Lega, ma siamo riusciti a inserirlo nel Decreto Crescita".

"Significa - ha sottolineato - che arriveremo a dare fino al 70% a quelle imprese creditrici che hanno fatto i lavori, ma evidentemente non hanno ricevuto i soldi. Sono molto fiducioso che entro la fine del mese sarà attuato il decreto. Stiamo facendo tavoli costantemente dove ci sono tutte le parti interessate. Per ottobre voglio aver dato alle imprese creditrici i primi 12 milioni di euro e per inizio 2020 gli altri 33,5 milioni di euro. Qua stiamo parlando sempre della Cmc, ma della parte della crisi d’impresa. Non stiamo parlando del saldo imprese che è un’iniziativa del governo fatta per intervenire in un contesto di crisi aziendale che stava portando al fallimento delle importantissime imprese locali di costruzione siciliane".

Per quanto riguarda invece le crisi di impresa "ovviamente il governo non può entrarci, ma abbiamo detto chiaramente ai creditori di Cmc che l’indirizzo politico dato ad Anas è chiarissimo. Mettere in campo in questo contenzioso complicatissimo, che viene portato avanti da anni, tutte le condizioni per arrivare a un accordo che porti a uno sblocco del fondamentale cantiere Cmc in Sicilia e anche quindi al pagamento delle imprese creditrici, che sono piccole e medie imprese siciliane. Sono molto ottimista anche su questo".

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