La "Sudelettra", una delle aziende dell'indotto dell'Eni, a Gela, ha comunicato alle organizzazioni sindacali che, avendo completato l'appalto di competenza per la costruzione della bio-raffineria, la cui inaugurazione è prevista per il 25 settembre, procederà presto al licenziamento di tutti i suoi 48 dipendenti.
Le maestranze hanno inscenato una manifestazione di protesta con un sit-in al quale hanno aderito i dipendenti di molte altre aziende. I vertici provinciali dei sindacati metalmeccanici hanno chiesto a Sicindustria un incontro urgente per scongiurare la perdita di posti di lavoro, in una sorta di reazione a catena, anche perchè presto altre imprese appaltatrici, per fine-lavori, si troveranno nelle identiche condizioni della Sudelettra.
Il provvedimento potrà essere scongiurato solo da nuove "commesse" che al momento però non sono state ancora assegnate. Si attende, infatti, l'avvio della costruzione della piattaforma a terra per il trattamento del gas proveniente dai giacimenti a mare "Argo" e "Cassiopea".
Il progetto up-stream, come riporta il protocollo d'intesa sulla riconversione green della raffineria di Gela, sottoscritto da Eni, sindacati ed enti locali col governo nazionale nel 2014 a Roma, è uno degli assett principali dell'intesa. I lavori di costruzione dovrebbero essere avviati entro la fine dell'anno, grazie alla proroga governativa dei pareri favorevoli sulla valutazione di impatto ambientale ("Via").(ANSA)
Caricamento commenti
Commenta la notizia