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Banca condannata a pagare un maxi risarcimento a un'azienda del Nisseno

L'impresa si vide bloccare una commessa milionaria per una cambiale di 2.600 euro protestata

Il giudice del tribunale civile di Caltanissetta, Dario Albergo, ha condannato il Monte dei Paschi di Siena a corrispondere 2.750.000 euro in favore di una società del Nisseno che operava nel settore delle pulizie industriali. «L’azienda è stata risarcita per i danni provocati alla società - come spiegano gli avvocati Giovanni Puntarello e Sabrina Causa - per un protesto elevato ai danni di quest’ultima nel settembre 2020, e ciò con riferimento a una cambiale di appena 2.600 euro, domiciliata presso la filiale Mps di Caltanissetta che aveva provveduto a far protestare la società, nonostante alla data fissata per la scadenza della cambiale, la società correntista detenesse sul proprio conto circa 200mila euro».

Un atto della banca che aveva comportato la perdita, da parte della società nissena, di un appalto bandito dall’Asl di Napoli di oltre 110 milioni di euro, di cui la stessa era già risultata aggiudicataria insieme ad altra società, con cui aveva costituito un Rti. A causa del protesto, quest’ultima non era riuscita a ottenere una fideiussione di considerevole valore, che era stata richiesta dalla stazione appaltante, a pena di decadenza dalla commessa. E così, la società nissena era stata estromessa dall’appalto che è integralmente rimasto in capo all’altra componente del Rti.

Secondo gli avvocati, la banca alla data di scadenza della cambiale non aveva provveduto al relativo pagamento, pur essendo onerata a processarlo e a eseguirlo direttamente. Tesi proposta anche dalla curatela della liquidazione giudiziale della società, rappresentata dagli avvocati Francesco Costa e Fabio Giorgio e condivisa anche dal tribunale di Caltanissetta che ha condannato Mps al pagamento di un risarcimento corrispondente al 5% del valore dall’appalto in questione.

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