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Tappa a Gela per "No Triv Day"

In prima fila tra i dimostranti del M5S, sulla spiaggia del lungomare gelese e sotto un sole cocente, anche il sindaco pentastellato di Gela, Domenico Messinese, che non indossava la fascia tricolore ma la teneva in mano

GELA. Ha fatto tappa a Gela la manifestazione nazionale «No Triv Day» organizzata dal Movimento 5 Stelle. Al grido di «giù le mani dal nostro mare», decine di militanti, insieme con rappresentanti del comitato «No Triv» e numerosi ambientalisti, hanno protestato contro le trivellazioni off shore, autorizzate dal governo. Sette imbarcazioni, di cui una a vela, con i colori dell'arcobaleno, hanno navigato dal porto rifugio allo specchio d'acqua davanti alla raffineria dell'Eni, portando striscioni e cartelli «per far sentire alle compagnie petrolifere e ai nostri governanti - dicono i promotori - la nostra rabbia e la netta opposizione a un progetto che non offre ne garanzie nè tutela per i nostri mari».

In prima fila tra i dimostranti del M5S, sulla spiaggia del lungomare gelese e sotto un sole cocente, anche il sindaco pentastellato di Gela, Domenico Messinese, che non indossava la fascia tricolore ma la teneva in mano. «Siamo con i No Triv - ha detto Messinese - perchè il decreto 'Sblocca Italià, che autorizza le trivellazioni in maniera indiscriminata, va bloccato e riscritto dopo avere consultato le amministrazioni locali e i comitati spontanei di cittadini. Non si può parlare di decarbonizzazione e di abbandono dei combustibili fossili e di svolta verso l'eolico e il solare se poi si torna ad autorizzare ricerche di petrolio e gas con trivellazioni inquinanti». Ma proprio sulle trivellazioni si regge il piano di interventi per 2,2 miliardi concordato dall'Eni col governo, che riconverte la raffineria in green refinery per biocarburanti e salva migliaia di posti di lavoro.

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