GELA. Per il piano regolatore generale (pubblicato due volte a causa della mancanza della valutazione ambientale strategica) è guerra aperta a Gela tra consiglio comunale, giunta e burocrazia regionale, dopo sei anni di attesa dello studio Vas (Valutazione ambientale strategica).
A parere della Regione spettava al consiglio l'esame obbligatorio delle 800 osservazioni presentate dai privati, propedeutico all'approvazione dello strumento urbanistico. Ma all'improvviso ha cambiato parere decidendo di avocare a sè ogni determinazione dopo aver recepito le preoccupazioni espresse ai funzionari regionali dall'assessore alla pianificazione e alla valorizzazione del territorio di Gela, l'architetto Francesco Salinitro, il quale teme che potrebbero trascorrere tempi lunghissimi se il Prg fosse riaffidato alle competenze del consiglio gelese.
A giudizio della commissione urbanistica comunale «il comportamento dell'assessore è riprovevole mentre l'atto della Regione è un commissariamento (il secondo dal 2010, ndr) di fatto, arbitrario, senza alcun fondamento giuridico, che rischia di scatenare centinaia di ricorsi perchè porta un organo amministrativo monocratico a decidere al posto di un legittimo organo democratico».
Così la stessa commissione comunale ha deciso stasera di portare alla prossima seduta del consiglio, fissata per domani, il testo di un atto d'indirizzo che impegni il sindaco a presentare ricorso al Tar contro la scelta della Regione, sconfessando il proprio assessore.
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