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Promosse le strutture sanitarie di Caltanissetta e Gela

CALTANISSETTA. Rete ospedaliera salva, con due presidi di livello superiore e gli altri legati e riconosciuti per le difficoltà territoriali in cui vivono. Il nuovo piano dell’offerta sanitaria siciliana di emergenza e relativo alla provincia di Caltanissetta prevede una “promozione” per le strutture ospedaliere di Caltanissetta e Gela, il riconoscimento per le strutture sanitarie di Mussomeli e Mazzarino quali ospedali di zone disagiate ed infine per il nosocomio di Niscemi la definizione di ospedale ad alto rischio ambientale.

Il nuovo piano pare dare autonomia e maggiori garanzie ai presidi nisseni, tanto che viene accolto cautamente, senza grandi resistenze, da parte del mondo sanitario. Soprattutto perché secondo le indicazioni della Regione Siciliana non dovrebbero essere soppressi i pronto soccorso esistenti. Il dirigente nazionale del sindacato delle professioni infermieristiche Nursind Osvaldo Barba commenta positivamente le prime notizie giunte da Palermo.

"Siamo per il momento soddisfatti di una rete ospedaliera che non vede nessun pronto soccorso soppresso in tutta la provincia di Caltanissetta – scrive in una nota il dirigente sindacale -. Dal documento esclusivamente concentrato sul Dipartimento d'emergenza e accettazione emerge a chiare lettere che per il bacino di Agrigento-Caltanissetta-Enna il Sant’Elia è stato individuato come ospedale Hub di II Livello mentre il Vittorio Emanuele di Gela come ospedale Spoke di I° livello. Gli ospedali di Mussomeli e Mazzarino sono stati individuati come ospedali di zona disagiata mentre quello di Niscemi come ospedale di zona ad alto rischio ambientale”. Per Osvaldo Barba “se tutto ciò dovesse essere confermato ed approvato, si porrebbero le basi definitive per avere in provincia di Caltanissetta dei nosocomi minori, in grado di poter gestire le richieste del territorio in proprio, interloquendo e collaborando con i presidi maggiori quali quelli di Caltanissetta e Gela”.

Ma ancora è presto per dirsi assolutamente contenti e soddisfatti: “Chiaramente – sottolinea Barba - occorre poi vedere quale è il contenuto di ogni singolo nosocomio in considerazione del fatto che oggi è stata presentata solamente la rete dell'emergenza. La speranza è che vengano adesso ascoltate le esigenze dei sindaci dei territori interessati e far si che ogni ospedale minore trovi la giusta identità per rispondere alle esigenze dei cittadini. Le recentissimi vicissitudini meteorologiche hanno dimostrato come la zona nord e sud della provincia di Caltanissetta hanno necessità improcrastinabile di avere ospedali funzionanti ed autosufficienti. Adesso tocca alla politica far la propria parte”.

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