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Gela, mozione di sfiducia contro il sindaco ex Cinquestelle

Domenico Messinese, sindaco di Gela

PALERMO. Due mozioni di sfiducia sono state promosse a Gela contro il sindaco Domenico Messinese, ex M5s, e contro il presidente del consiglio comunale, Alessandra Ascia, del Pd, finiti nel mirino dei consiglieri che, da fronti opposti, chiedono le loro dimissioni per «scarso rendimento».

La prima iniziativa è stata avviata dai cinquestelle che sollecitano l'allontanamento del sindaco, espulso dal movimento sei mesi dopo la sua elezione per non avere ridotto la propria indennità di carica e per non avere revocato l'adesione del comune al protocollo d'intesa sulla riconversione green della raffineria Eni.

I «pentastellati» non si rivolgono solo ai consiglieri comunali. Hanno avviato una petizione popolare, chiedendo la firma dei cittadini che sempre più numerosi assediano municipio e aula consiliare per rivendicare la soluzione di vari problemi con in testa il lavoro. Ai firmatari si è aggiunta, a sorpresa, Alessandra Ascia, al culmine di un lungo conflitto con il sindaco.

Ascia, in una sua nota, spiega il proprio gesto accusando Messinese e la giunta di disertare i lavori consiliari che spesso vengono sospesi per mancanza dei chiarimenti e dei supporti tecnici dell'esecutivo necessari ai consiglieri per deliberare. Ma anche Ascia, a sua volta, deve fare i conti con una mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti da quattro consiglieri indipendenti, ritenuti vicini a Messinese. Sindaco e consiglio comunale (eletti tra maggio e giugno del 2015) si avvicinano al secondo anno di attività del loro mandato quinquennale.

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