GELA. Scoppia la rabbia dei lavoratori di Gela, rimasti senza lavoro e il consiglio comunale di Gela, viene sospeso per questioni di ordine pubblico per poi riprendere dopo circa un’ora. Alcuni sono rimasti in aula, altri sono andati via.
In prima linea, le maestranze dell’indotto, senza certezze per il futuro dopo la chiusura della raffineria. A loro si aggiungono gli operatori portuali, dopo la chiusura del porto rifugio a causa dell’insabbiamento.
Ci sono poi i commercianti che chiedono di applicare delle modifiche al piano urbano di mobilità sostenibile (Pums) e c’è poi il presidente del consiglio comunale di Gela, Alessandra Ascia, del Pd che in rotta con il sindaco, ha firmato una petizione promossa dal Movimento 5 Stelle, per convincere il primo cittadino, Domenico Messinese ad andare a casa e avviata in vista di una mozione di sfiducia da presentare a giugno. Tutto in un giorno, tutto nell’arco di poche ore, in una mattinata, ad alta tensione. Tutto è successo durante i lavori del consiglio comunale, convocato per discutere e approvare il Pums. Più volte i commercianti, hanno chiesto invano, che quel piano rischia di blindare definitivamente il centro storico.
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