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Centro di prima accoglienza di Caltanissetta, Palazzotto: "Chiederò al ministro di chiuderlo"

"Non è pensabile che nel 2020 in un Paese come l’Italia possa esistere un luogo come il Cpr di Caltanissetta. Le condizioni igienico-sanitarie e l’inadeguatezza strutturale del centro non lasciano dubbi sul fatto che vada chiuso".

Il deputato Leu Erasmo Palazzotto, al termine dell’ispezione presso il Centro di detenzione per migranti di Caltanissetta, dopo la morte di uno degli ospiti avvenuta qualche giorno fa, fa il punto così e spiega che "al di là di come la si possa pensare sulle politiche migratorie, la dignità delle persone detenute, a maggior ragione se parliamo di detenzione amministrativa, non può mai essere calpestata".

"Nelle prossime ore - anticipa - preparerò una relazione che invierò alla ministra dell’Interno, Lamorgese, in cui chiederò di chiudere il Cpr di Caltanissetta almeno fino a quando non saranno eseguite tutte le opere necessarie per rendere idonea ad ospitare esseri umani la struttura, con standard degni di un Paese civile. La struttura è gravemente danneggiata, mancano le finestre, le porte dei dormitori sono state fatte dai migranti con lenzuola di carta, non ci sono le porte nei bagni e le docce sono per l’80% non funzionanti. Inoltre non ci sono luoghi di socialità e la mensa è da qualche giorno adibita dagli stessi migranti a dormitorio perchè in alcuni dormitori l’aria è irrespirabile"

"La permanenza delle persone detenute in questo centro e in queste condizioni configura una violazione dei loro diritti fondamentali e della loro dignità", conclude Palazzotto.

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