Finisce dopo appena un anno, a Gela, l'alleanza tra Pd e Forza Italia che ha portato nel 2019 all’elezione dell’attuale sindaco, Lucio Greco, sostenuto anche da alcune liste civiche.
L’unico assessore dem, Grazia Robilatte, con delega all’Igiene, si è dimessa perché il suo partito non condivide tempi e metodi di questa maggioranza. E anche per contestare la decisione di Greco che le ha revocato alcune competenze amministrative per assegnarle a un esponente dell’Udc, forza politica entrata in giunta dopo essere stata all’opposizione con Lega e Fratelli d’Italia.
Numericamente la crisi amministrativa non dovrebbe comportare conseguenze pesanti per la giunta perché Greco gode di una solida maggioranza in consiglio comunale potendo contare su 14 consiglieri su 24, senza i due del Pd usciti dalla coalizione amministrativa. Tuttavia il sindaco non vuole rinunciare all’alleato dem e per le 18 ha fissato un incontro chiarificatore.
Il Pd, dal canto suo, con le dimissioni di Grazia Robilatte ha voluto prendere le distanze anche dalla precedente gestione del servizio di smaltimento differenziato dei rifiuti, assegnato continuamente in proroga perché per quattro volte la gara d’appalto da 6 milioni di euro è andata deserta anche se la quarta volta era prevista l’assegnazione con procedura negoziata presso la centrale unica di committenza. Il sindaco di Gela, Greco, ha ipotizzato l’esistenza di «inquietanti accordi di cartello» tra le aziende. Il Cda della Srr4, d’intesa col prefetto di Caltanissetta, ha comunque deciso di fare un quinto tentativo.
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