"Confido nella verità e nella giustizia che ne consegue". Lo dice il sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti, in una nota, in merito alla conclusione dell’indagine della Procura di Gela che ha chiesto il rinvio a giudizio per lui e per il suo predecessore, Francesco La Rosa, con l’accusa di abuso d’ufficio e rifiuto di atti d’ufficio.
L’indagine conclusa dai pm prevede anche l’ipotesi di reato di turbata libertà di incanti a carico di 15 imprenditori che si sarebbero accordati per stabilire il vincitore di ogni appalto pubblico a Niscemi. "L'operato dell’amministrazione che ho l’onore di guidare è trasparente e fondato sul rispetto delle norme - scrive Conti - Nessuno dei componenti della Giunta risulta essere indagato o destinatario di alcun avviso. In relazione agli avvisi di garanzia per abuso di ufficio a me già recapitati più di un anno addietro - spiega - ho espletato le prime difese e confido nelle decisioni di un giudice terzo, che comprenderà come ho agito nell’interesse dell’ente".
"Per il resto - conclude - non conosco gli atti processuali Ma credo e ne sono certo si tratti di episodi molto indietro negli anni, che non coinvolgono me e la mia amministrazione per cui non posso che dichiarare che se imprenditori e altri hanno tentato o turbato la libertà degli incanti noi come Comune di Niscemi siamo parte lesa e ci costituiremo in giudizio, come fatto del resto in altri procedimenti sono molto sereno e come dimostrano gli atti impegnato a risolvere i problemi della mia comunità".
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