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In Commissione parlamentare Antimafia bocciata la relazione sul Sistema Montante

«C’è una cappa di piombo, un muro si silenzio che avvolge una trama di relazioni tossiche, una mafia trasparente», dice il presidente Morra, al quale era stato chiesto di ritirare la relazione per non presentarla al voto. Vitali di Forza Italia: «Gestione autoreferenziale e personalistica»

Nicola Morra, presidente della Commissione Parlamentare antimafia

È un fiume in piena il presidente della commissione nazionale antimafia Nicola Morra dopo la mancata approvazione della relazione sul «Sistema Montante». Parla di una «cappa di piombo» che persiste ancora sulle vicende che hanno riguardato l’ex paladino dell’antimafia Antonello Montante, ex presidente degli industriali in Sicilia.

«C’è una cappa di piombo, un muro si silenzio che avvolge una trama di relazioni tossiche, una mafia trasparente, come l’ha definita il giudice di primo grado del processo Montante nella sentenza, che ha infiltrato tante pubbliche amministrazioni mettendo a rischio la credibilità delle istituzioni repubblicane ed il controllo del territorio da parte dello stato stesso», dichiara il senatore Morra, al quale era stato chiesto di ritirare la relazione per non presentarla al voto.

«Sono state approvate tutte le relazioni tranne quella dedicata al sistema Montante - ribadisce Morra -, sarà chi dovrà lavorare con la prossima commissione impegnata a valutare se questa relazione che comunque viene allegata alla relazione conclusiva, meritava bocciatura o meno». Unica relazione a non essere stata approvata dunque. «Non per una ragione di merito» spiega Piera Aiello, deputata componente della commissione, «ma per una ragione di metodo».

Parla di una relazione «sbilanciata» l’onorevole Aiello senza il rispetto dell’«audiatur et altera pars», ovvero il contraddittorio. «Questa relazione chi la vorrà la potrà prendere in mano – afferma Aiello - e proseguire un lavoro iniziato. Questo è solo l’inizio di un lavoro». Parla anche del presidente della commissione Nicola Morra, al quale contesta il ruolo di uomo solo al volante. «Lui non ha chiesto l’ausilio di nessun questore, non è stato formato un comitato di tutte le forze politiche, almeno un componente per ciascun partito - continua -. È giusto che si vada a sentire il contraddittorio non c’è stato il tempo perché è caduto il governo, bene continueranno i colleghi della prossima legislatura se vorranno. Approvare vuol dire accondiscendere e accondiscendere vuol dire conoscere per bene tutto».

La sezione della relazione relativa al «Sistema Montante», illustrata dal presidente Nicola Morra, è stata bocciata da tutti i gruppi, a parte la senatrice Margherita Corrado Cal-Alternativa che ha dichiarato voto favorevole ed il senatore Giovanni Endrizzi del Movimento Cinque Stelle che si è astenuto. Le altre sezioni della relazione finale, una trentina di resoconti tematici basati sui lavori svolti dai diversi comitati in cui la commissione è articolata, sono state approvate. La commissione antimafia sulla questione Montante ha fatto tappa anche a Caltanissetta dove tutto è nato, l’1 e 2 marzo del 2022. Per una serie di audizioni furono sentite forze dell’ordine e giornalisti. Stamattina alle 10,30 alla Camera dei deputati, Sala del Refettorio sarà presentata alla stampa la relazione finale della commissione antimafia.

Per il senatore Luigi Vitali, capogruppo di Forza Italia in commissione antimafia, «dopo una gestione della Commissione bicamerale Antimafia autoreferenziale e personalistica, il Presidente Nicola Morra conclude in gloria la sua esperienza. Assenti i gruppi di centrodestra, la relazione conclusiva è stata sonoramente bocciata, a dimostrazione di quanto parziale sia stata la sua gestione. Tutte le altre relazioni di comitati della stessa Commissione antimafia infatti sono state approvate».

 

 

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