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L'Istituto musicale Bellini di Caltanissetta diventa Conservatorio dello Stato

Un momento della conferenza stampa al Conservatorio Bellini di Caltanissetta

Data storica per la città dì Caltanissetta, che dopo decenni di dibattito politico sull’esigenza di una struttura universitaria propria, diventa sede di un Conservatorio di Stato. Con un decreto del ministro dell’Università e Ricerca è stata disposta, infatti, la Statizzazione dell’Istituto Bellini, che assume la denominazione di Conservatorio di musica statale Vincenzo Bellini di Caltanissetta.

Soddisfatti l’architetto Andrea Cristiano Maria Milazzo ed il maestro Michele Mosa, già nominati dal ministero rispettivamente presidente e direttore dell’istituzione pubblica del Libero Consorzio, i quali hanno condotto l’ultima e complessa parte del percorso di trasformazione del Belllini da ex provinciale a statale, e dal primo gennaio 2023 assumeranno la guida dell’istituzione accademica.

Un’operazione con numeri importanti: 700 studenti di cui 350 accademici e 100 propedeutici, 38 docenti di prima fascia, 1 direttore amministrativo, 1 direttore finanziario, 3 assistenti amministrativi, 7 coadiutori amministrativi. L’organico complessivo della nuova istituzione è stato finanziato dal ministero con una spesa di 2 milioni 365 mila euro, cui si aggiungono i trasferimenti per le attività istituzionali, con una prevedibile dotazione finanziaria di oltre 3 milioni.

«Il percorso, iniziato nel 2017 in forza di leggi statali - sottolinea il presidente Andrea Milazzo durante la conferenza stampa di presentazione dell’importante novità - è culminato nella fase della valutazione dell’Istituzione, che è avvenuto durante il mio mandato. Percorso molto complesso e non privo di battute di arresto che hanno provocato apprensione agli studenti ed ai lavoratori, ma che abbiamo superato, grazie alla sinergia con gli uffici del ministero diretti dalla dottoressa Maria Letizia Melina (segretario generale) e dalla dottoressa Marcella Gargano (direttore generale), ed al lavoro di squadra con il direttore, il Consiglio di amministrazione ed il Consiglio accademico, compatti e coerenti alla linea tracciata, consentendo così di superare tutti gli ostacoli con fluidità ed arrivare al traguardo».

Grazie alla convenzione stipulata con il Libero Consorzio, proprietario del bene immobile, ricevuto in comodato per 99 anni, aggiunge il presidente, «è oggi possibile procedere al recupero ed adeguamento dell’immobile, percorso in verità già avviato, che da oggi sarà velocizzato». Già pubblicate le procedure di concorso per il reclutamento del personale interno e parte del personale da assumere all’esterno.

Soddisfatto anche il direttore Michele Mosa: «Sono orgoglioso di poter concludere il percorso di statizzazione dell’Istituzione, portato a termine con successo grazie all’impegno della attuale governance con a capo il presidente Andrea Milazzo, che ha saputo gestire con competenza e lucidità la difficile situazione dell’istituzione, in prima istanza proiettata fuori dal sistema statale a causa della valutazione insufficiente conseguita. Situazione completamente ribaltata grazie all’impegno profuso».

Entro il 31 dicembre 2022 l’Istituzione completerà il passaggio del personale in servizio allo Stato e dal primo gennaio 2023 assumerà definitivamente il nuovo assetto istituzionale di Conservatorio di Stato.

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