«Bisogna lavorare a un campo largo nel centrodestra con il coinvolgimento di altre forze moderate. La coalizione che appoggia il candidato sindaco di Gela ne è un esempio». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, intervenendo a Gela alla manifestazione elettorale a sostegno della candidata Grazia Cosentino, appoggiata dalla quasi totalità del centrodestra - a eccezione del Mpa - e da Italia Viva, presente nella città nissena con il capogruppo alla Camera Davide Faraone.
«Le esperienze del campo largo nel centrosinistra - ha aggiunto Schifani - sono destinate a fallire perché sono solamente alleanze elettorali, che si sciolgono immediatamente dopo il voto perché non c'è intesa sui principali temi. A differenza di quanto avviene, invece, nel centrodestra, dove c'è una sintonia maggiore e più coesa tra le forze moderate».
«Sono stato chiamato a guidare la Regione - aveva detto in precedenza a Caltanissetta, alla presentazione del candidato sindaco del centrodestra Walter Tesauro - all’indomani di una lacerazione. Sono stato chiamato ad essere elemento di collante. Se dovessi essere ricandidato? Non lo escludo, è prematuro, ma il nostro progetto ha bisogno di una programmazione decennale».
Il presidente della Regione, a proposito delle comunali a Catanissetta, ha aggiunto che «il centrodestra unito vince, noi puntiamo alla vittoria al primo turno. Siamo candidati a vincere, l'esperienza del sindaco Cinquestelle, come di tutto il movimento, è finita. Ci sono sfumature, ma uniti si vince. A Caltanissetta il modello funzionerà».
L’esponente di Forza Italia ha inoltre confermato che tornerà ad Agrigento, dopo il leggero incidente d’auto delle scorse settimane: «Ad Agrigento un incontro è saltato per un incidente, ma tornerò lì presto perché sto partecipando alla presentazione dei candidati di Forza Italia, del mio partito. Quindi, nei prossimi giorni tornerò sicuramente». Infine, a proposito del Ponte sullo Stretto, Schifani ha detto: «Basta con la politica dei no che blocca la crescita. Il ponte si deve fare e si farà. Cambia la nostra vita e quella del Paese. Abbiamo stanziato fondi regionali per 1.3 miliardi. Anche se si trattano di risorse regionali abbiamo detto di si perché crediamo nel progetto e perché siamo una squadra».
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