Caltanissetta, al Sant’Elia un nuovo strumento per curare il cheratocono ed evitare il trapianto di cornee
L’unità operativa complessa di oculistica dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, diretta dal dottore Giuseppe Bona, si è dotata, prima struttura pubblica in Sicilia, di un nuovo strumento per il trattamento del cheratocono. «Si tratta - ha spiegato il primario - di una patologia della cornea ad andamento progressivo che può provocare uno sfiancamento della cornea con perdita della vista. Il trattamento di elezione finora è stato rappresentato dal trapianto di cornea. Ma grazie a questo strumento, che ci consentirà di trattare la patologia nelle fasi evolutive, potrà essere evitato. Finora era possibile effettuarlo soltanto nelle strutture private, con un costo che oscilla da 1.500 a 2.800 euro. Il fatto dunque di poterlo eseguire in una struttura pubblica, e di poter aiutare tutti i pazienti, non può che renderci fieri». L’intervento viene eseguito in ambito ambulatoriale e dura circa 20 minuti. «Si chiama cross-linking - spiega Bona - ed è un intervento parachirurgico “a bassa invasività”, che consiste in un “rinforzo” della cornea ottenuto mediante l’effetto combinato di vitamina B2 e raggi ultravioletti. Lo scopo è quello di aumentare la connessione tra le fibre e la loro resistenza. Il cheratocono - aggiunge il primario di Oculistica - è una patologia che ha un’incidenza di un paziente ogni duemila persone. Il suo esordio avviene normalmente in età adolescenziale e si manifesta con un astigmatismo elevato con riduzione della vista». Giuseppe Bona dirige un’équipe (nella foto) formata da sei medici (Marco Grillo, Elena Ridola, Corrado Pizzo, Emanuela Spitale, Lidia Puma e Vincenzo Brunco), dieci infermieri e tre operatori socio-sanitari. Si tratta di uno dei pochi reparti a Caltanissetta con organico completo che registra una forte capacità attrattiva. All’ultimo concorso per la selezione dei medici oculisti, espletato nel 2023, si sono presentati in 25.