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Lavoratori trasferiti, protesta alla Raffineria di Gela

Tensione fra le maestranze, che contestano la decisione assunta dall’azienda in maniera unilaterale senza alcun confronto con i sindacati

GELA. Alla Raffineria di Gela scatta la rabbia dei lavoratori dopo che cinque dipendenti hanno ricevuto la lettera di trasferimento in un altro sito italiano. A manifestare solidarietà, sono stati tutti i lavoratori del diretto, che per protesta hanno inscenato un sit in davanti i cancelli dello stabilimento petrolchimico. C’è tensione fra le maestranze, che contestano la decisione assunta dall’azienda in maniera unilaterale senza alcun confronto con i sindacati. Si teme altresì, che anche altri lavoratori possano essere trasferiti.

I sindacati hanno chiesto ai vertici aziendali di “congelare” per il momento qualsiasi decisione che possa ripercuotersi sugli assetti produttivi e occupazionali, in attesa che a Roma, al tavolo del ministero per lo Sviluppo Economico possano riprendere le trattative sul piano industriale dell’Eni. Incontro previsto per il 14 ottobre. Cgil, Cisl e Uil, chiedono anche che l’azienda rispetti l’accordo della 31 luglio, che prevedeva la rimessa in marcia della linea 1 e che invece è ancora ferma.  Servizio di Donata Calabrese

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