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Gela, carte false per aprire Rsa: sei indagati - Il video

Avrebbero ottenuto l’agibilità dei locali, senza essere in possesso dei requisiti richiesti grazie alla complicità di sei funzionari dell’assessorato all’Urbanistica del Comune di Gela e dell’Asp 2, finiti sotto inchiesta

GELA. Pur di ottenere l’accreditamento per l’apertura di una residenza sanitaria assistita, avrebbero fatto carte false. Avrebbero ottenuto l’agibilità dei locali, senza essere in possesso dei requisiti richiesti grazie alla complicità di sei funzionari dell’assessorato all’Urbanistica del Comune di Gela e dell’Asp 2, finiti sotto inchiesta, a vario titolo, con l’accusa di abuso d’ufficio, concussione, falso e truffa ai danni di Enti Pubblici.

E’ quanto emerso da un’inchiesta coordinata dalla Procura di Gela, secondo la quale un immobile,  appartenente alla SST srl, sarebbe stato adibito a Rsa ma in difformità alle concessioni edilizie rilasciate dal Comune. La Procura sospetta che l’immobile destinato alla Rsa “Caposoprano”, inaugurato qualche mese fa, sia stato realizzato in difformità rispetto alle  concessioni edilizie rilasciate e che gli abusi edilizi realizzati non potevano essere sanati, laddove il Comune di Gela ha rilasciato autorizzazione di agibilità o cambio di destinazione d’uso. Questo avrebbe permesso alla “SST srl” di aggiudicarsi 38 posti letto in convenzione con l’Asp 2 di Caltanissetta, secondo un bando pubblicato dall’assessorato alla Sanità della Regione Siciliana.

Su richiesta della Procura, gli uomini del commissariato di Gela e della Guardia di Finanza, hanno già effettuato diverse perquisizioni sia domiciliari che negli uffici competenti. Poliziotti e finanziari in particolare hanno perquisito l’Ufficio Urbanistica del Comune di Gela, il distretto di Gela dell’ASP 2 e il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Caltanissetta acquisendo agli atti dell’inchiesta vari documenti in formato cartaceo e informatico.

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