GELA. I lavoratori dell’indotto preparano la marcia su Roma. Un migliaio di lavoratori pronti a recarsi nella Capitale per chiedere lavoro e sviluppo e far sentire la loro voce. Continua, in piazza Umberto, la raccolta firme promossa dal “Comitato spontaneo dei lavoratori” da consegnare a Roma al ministro per lo Sviluppo Economico.
Le maestranze, hanno allestito un gazebo per chiedere lavoro e salute e sensibilizzare l’intera cittadinanza sul dramma che stanno vivendo. In tutto sono 1.100 gli operai, il cui posto di lavoro è a rischio. Chiedono, ad un anno dalla firma del protocollo di intesa con Eni, che il piano di riconversione del petrolchimico, passi nella fase operativa. Un protocollo che avrebbe dovuto garantire il mantenimento degli attuali assetti produttivi ed occupazionali e che invece ad oggi è rimasto disatteso. Dopo le proteste in aula consiliare, Gela alza la testa e prepara dunque la sua marcia verso la Capitale, per chiedere il rispetto degli accordi assu nti dall’Eni.’
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