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Acqua troppo cara a Gela, protesta degli agricoltori

GELA. Il comparto agricolo oggi ha incrociato le braccia. Lo ha fatto nel corso di una manifestazione svoltasi davanti il Consorzio di Bonifica di Gela. La categoria chiede che gli venga concessa l’acqua necessaria per irrigare i campi, dice “No” agli aumenti delle tariffe e contro l’imposizione forzata del pagamento di pendenze per conguagli utili a far quadrare i bilanci del Consorzio.

Già nei giorni scorsi, il commissario locale dell’Unsic, Salvatore D’Arma, aveva denunciato che l’acqua viene negata agli agricoltori perché bisognava applicare le nuove tariffe, più “salate” rispetto al passato.

“La tariffa oraria dell’acqua – si legge in una nota – è stata aumentata da 15 a 22 euro e la quota fissa da 10 a 19 euro. Una situazione insostenibile che aggrava pesantemente l’agricoltore, lo mette fuori mercato e lo costringe ad abbandonare la campagna. Forse qualcuno è fuori di testa. Le politiche Regionali lontane dal mondo agricolo e una gestione negativa dei dirigenti del Consorzio di Bonifica, non possono essere caricati sulle spalle dei consorziati che mal sopportano già il peso di un costo esoso dell’acqua, spesso negata o buttata a mare. La precarietà delle dighe e quindi l’impossibilità di garantire acqua sufficiente e di estendere il bacino di utenza che permetterebbe maggiori introiti, deve convincere le autorità preposte a garantire nel nostro territorio il mantenimento dello status quo, sino al superamento delle precarietà strutturali e gestionali che da tempo denunciamo”.’

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